APOLLO

Fonte: Edicolaweb

Apollo era il dio del sole degli Ieropolitani della Siria raffigurato con barba e mantello a forma di scudo bordato di serpenti che si diramano fino sul dorso, identificato con Crom e menzionato anche nel Libro dei Morti Egiziano.
Adorato nella Provincia Vestmanland, Svezia, dove il suo carro era trainato da Cigni, mentre nel Mediterraneo troviamo un carro tirato da cavalli. Fetonte era figlio del dio del sole e auriga del carro del padre, il quale fu costretto ad abbatterlo poiché Fetonte ne perse il controllo. Si configura con Elio figlio del titano Iperione e di Tia.
Per l'Ellade, era Dio degli uomini e figlio di Zeus-Giove, Jupiter Dianus.
Apriamo una piccola parentesi per specificare che Zeus deriva dal sanscrito Dyaush-Pitir, padre degli Dei e massima divinità delle tribù ariane che si stabilirono in Grecia.
Va aggiunto anche che, quando furono scritti i Veda, aveva perso molta della sua importanza e col nome di Dyu era divenuto uno degli otto Vasus appartenenti al culto di Indra. Questi, insieme al Dio Agni, era in possesso dell'arma Agneya. Agni per i latini è il padre splendente detto Phoibos. Assimilato a Xantos il biondo Chrysocomes dalla capigliatura d'oro.
Per i Danubiani diviene Belenus, lo splendido, per gli Inglesi Balan, noto anche come Balin, Belinus, Belinas (Belin il venusiano), cioè Elinas padre di Melusina, chiamata anche Levisina, Eleuisina, fata, dalla forma di un serpente volante. Per i Galli è Granus, per gli Indù Bala (Bala-Rama), Osiride per gli egizi, sposo o fratello o compagno di Belisama (simile alla fiamma), venusiana iniziatrice assimilata a Minerva.
Apollo è anche Lug figlio della Dea Madre dei Celti chiamata Danu, Donu o Don. Eroe dei Tuatha De Danan, tribù celtica situata, venendo dalla Terra dei Tumuli, al di là della regione delle brume e del grande fiume oceano, che si stabilì in Irlanda cinquemila anni fa.
Lug significa luce (lux), viene identificato con gli Dèi civilizzatori Gwydion, Ogmios e Odino di origine misteriosa (di un diverso pianeta?).
La tribù di Dana appartiene al Dio Dana. In pratica la Corte di Don (Llys Don), modo con cui si designa anche la costellazione di Cassiopea. Dana ne è il pianeta maggiore.
Odino chiamato anche Wotan, era il dio germanico della guerra, creatore e ordinatore del mondo, padre della civiltà. Armato della lancia fatata Gungnir, datagli dal nano Brock, capace di colpire sempre il bersaglio prima di ritornare fra le mani di chi l'aveva lanciata.
Wotan era riconosciuto anche in Guatemala, presso gli Aztechi, gli Zapotechi, fra i Maya, seppur con significati diversi.
In Perù gli indigeni lo chiamavano Guatan "vento a turbine". Gli spagnoli nei loro resoconti testimoniano di aver visto nei templi molte statue che lo rappresentavano.
Wotan aveva il suo Walhalla e le Walchirie che guidavano le anime degli eroi.
Alla mente torna la storia, narrata da Diodoro Siculo, di una regina delle Amazzoni che combatté gli Atlantidi e si alleò con Horus. E cosa pensare del "vento a turbine" Wotan?
Nel Pantheon germanico si narra la storia della Dea Frigg che invia la sua ancella, Gna, in diversi mondi. Gna utilizza il cavallo magico detto "scalpitante" in grado di "viaggiare sopra la terra e i mari innalzandosi in aria".
Quale significato può assumere il seguente passo del racconto: "…Gna incontrò in aria alcuni Wanen (Vani) stranieri…".
Il nordico Thor con il suo martello "tonante", il "Mjolnir", era considerato il signore dei Wanen tedeschi che "rendono insicuri gli spazi aerei". (In sanscrito è il Tanaytnu dei Veda).
Dopo che gli Dèi germanici sconfissero i giganti, gli esseri sovrannaturali, crearono il mondo e si divisero in Asi e Vani, in lotta fra loro.
L'Apollo dei Galli e degli Irlandesi è figlio di Arianod (ruota d'argento), unica figlia della Dea Madre; ricorda apparecchi volanti che nella mitologia Indù trasportarono gli antenati dal cielo alla terra attraverso la "Via di Aryaman".
Lug, l'irraggiato, che nessun mortale può guardare, richiama l'irraggiamento di Mosè, Esodo XXXIV 29, che sceso dal Sinai si coprì il viso con un velo per proteggere quelli che lo avvicinavano. Eroe, dall'aura chioma figlio di Latona, dea della Notte; il Baal dei Fenici, il Bel degli Assiro Babilonesi, la Grande Stella Splendente dei popoli Americani (forse la rappresentazione di Venere).
Lug o Apollo, quindi, è associato ai cigni e al disco solare. Centinaia di battelli con dischi solari sono stati ritrovati nello Jutland. Un carro d'oro con tanto di disco a Syra. Nell'isola di Seeland, Danimarca, un carro di bronzo con un disco d'oro. Navi identiche a quelle dell'Europa del Nord e del Brasile preistorico sono state trovate a Troia.
Le navi normanne, dalla prua a forma di Cigno, con Scudi tondi sospesi alle fiancate, rappresentanti il disco solare sono uguali a quelle dello Jutland. I normanni sono arrivati in Francia, Spagna, Portogallo, Sicila, Ungheria, Roma, Canarie, Azzorre, Madera. Stessi ritrovamenti a Tel-El-Amarna in Egitto. Il culto del Cigno lo si trova a Nackhalle (Svezia), Magdeburg (Germania), Colombrin (Irlanda).
Scudi decorati dal "fiume Oceano" ove i cigni scortano sempre il Disco Solare, sono descritti da Omero quando parla dello scudo di Achille forgiato da Vulcano, il quale, nel bordo, vi raffigurò il "Fiume Oceano".
Esiodo ha scritto un poema sullo scudo di Achille: "L'oceano sembrava ondeggiare intorno a questi scudi. Cigni volavano per l'aria, altri nuotavano sulla superficie delle acque". Come faceva Esiodo a vedere Cigni nel Mediterraneo?
Ancora cigni nell'Ungheria preistorica, quando questo animale era sconosciuto. Nella Gallia Celtica si trova anche la Ruota Solare con il disco e l'ascia a doppio taglio. Imbarcazioni votive nell'Isola di Marajo, Amazzonia, e nel Tocantins; simili a quella di origine Etrusca trovata a Vetulonia.
In Scandinavia e Irlanda una Dèa regnava su dodici fiumi ghiacciati raffiguranti gli Dèi minori. Il nome di uno di questi era Thor. Tor (toro), invece, era il Dio del sole El, raffigurato con barba e corna dai Cannaniti, col titolo di Abadan, figlio di Baal. Tyr era il nome della città del dio fenicio El, noto con il nome di El-Yom (il giorno, la luce), circondato da Balim (le forze della natura), ovvero Baal, dio solare di Tyr. Riconosciuto anche dai Celtiberri dell'Irlanda e della Gran Bretagna.
Teshub, Dio delle tempeste urartiano, è il Burias indoeuropeo, colui che fa luce; è il Meir semitico, colui che illumina i cieli.
Ritroviamo il Dio del Tuono del fulmine dei Cannaniti, per i quali cambiava il nome in Hadad quando si trovava seduto sul toro.
L'Adad dio delle tempeste degli Amurriti. Adad in accadico, Ish.Dur in sumero. Figlio di Enlil, a lui vennero assegnate le terre nord occidentali, l'Asia minore e le isole del mediterraneo, che divennero la sede della civiltà Greca; era raffigurato su di un cocchio trainato da un Toro, con tridente e un fulmine in mano.
È Ramanu, sposo e zio di Inanna di Uruk, detta Inni, la Venere dei Sumeri (Ir.Ni.Ni. o Ishatar. La signora forte e fragrante, regina delle terre di Aratta, che poteva volare grazie al suo "Me". Quest'ultima un'entità fondamentale nella religione Sumera.
Quando Inni appariva nel cielo irradiava una luce accecante che distruggeva le case dei nemici. Figlia di Sin (accadico) Nar.Nar (sumero). Dèa adorata nella Valle dell'Indo (la terra di Aratta?). Una statuetta che la raffigura è venuta alla luce anche negli scavi effettuati ad Harappa. Afrodite per i greci, Astarte per ebrei e Cannaniti; Ishtar per ittiti, Assiri e babilonesi, che volava su una "barca del cielo". Ashtart nell'isola di Creta; Anat in Ugarit; Astaroth in Ambracia, una regione dell'Areto, simbolizzata fra i Pelagi e Fenici con versi sacri a forma di fallo. La dea venusiana dell'Egitto è Athor (Iside stella del Mare), la signora di Byblos dei Fenici sposa del Toro Mneis detto El o Baal.
Dea dell'amore, della bellezza, una Orejona come quella degli Incas (orecchi perforati, usanza adottata per riconoscersi); Edjorh o Adjorh, che significa notte, l'Afrodite degli antichi scozzesi. Il più antico segno venusiano del Toro corrisponde alla venuta dei primi iniziatori diecimila anni or sono. Baal-Adad come dio dell'Atmosfera, sempre associato al Toro, si ritrova nell'isola di Pasqua, nella Colombia Britannica e a Tel El Amarna in Egitto. Baal nella Cabala viene raffigurato in un loto stilizzato con un serpente a due teste e nello stesso modo anche a Mohenjo Daro. Ugarit gli attribuisce pure un padre chiamato Dagon, divinità Cananea, il cui culto si diffuse da Mari (3000 a.C.) in Babilonia, fino in Assiria, Cappadocia, Siria e Palestina.
Assimilato a Enlil, era considerato anch'esso Dio dell'Atmosfera, venerato anche come dio del grano in Fenicia (Dagan) e della fertilità. Secondo la Bibbia era una divinità dei Filistei e aveva un tempio ad Ashod, distrutto nel 147 a.C. da Gionata Maccabeo.
Abbiamo detto che la Dèa Scandinava che comandava dodici Dèi minori era Ra, considerata la Dèa del Sole, e lo era anche in Polinesia, Tartaria e nelle Ande Brasiliane.
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