Da K a Q - L'avvento del multirealismo (I)
Virus e Finanza #9
Diego Antolini
18/02/2021 22:10:52
Il
fenomeno dell’immigrazione (in)controllato di massa da Africa e
Medio Oriente verso i paesi industrializzati non è limitato al
continente europeo ma, soprattutto attraverso la politica dei
“democratici”, si estende al territorio degli Stati Uniti
d’America. Molti oltre oceano hanno criticato il presidente uscente
Donald J. Trump durante il corso della sua presidenza per una
politica iconoclasta, disfattista, estrema. Ma oggi, subito dopo il
teatrino dell’ “assalto” alla Capitol
Hill
a Washington, DC, si deve prendere atto che settanta milioni di
americani che continuano a rimanere fedeli al presidente uscente
osteggiando apertamente il nuovo eletto (?) non possono essere
liquidati semplicemente con termini quali cospirazionismo, fanatismo
o ignoranza. Il numero è troppo elevato e merita attenzione e
considerazione assoluta. Forse sovverrà a qualcuno che il lavoro che
Trump ha effettuato durante la sua leadership americana era duplice.
Da un lato, quello pubblico di guida della sua amministrazione per
un’America protezionista, nazionalista e progressista. Dall’altro,
quello più oscuro di tagliare ponti con certe organizzazioni
internazionali, certe elite, certe alleanze più o meno chiare. E
quello che ha iniziato Trump (e le entità che lui rappresenta) è
ancora solo all’inizio, confuso e poco credibile, fino a quando
ogni velo che nasconde attualmente la realtà di fatti ed eventi sarà
strappato. Allora apparirà tutto chiaro: il ruolo delle
organizzazioni internazionali, il ruolo della moneta, il ruolo del
sistema finanziario, il ruolo della democrazia, il ruolo dei media
(social e non), della scienza medica, ecc.
Se Kalergi
scrisse (vedi
articolo precedente, La "cura" del Piano/K)
che
“L’uomo del futuro sarà di razza mista. Le
classi e le razze di oggi scompariranno gradualmente a causa della
mancanza di spazio, di tempo e di pregiudizio. La razza
negroide-eurasiatica del futuro, simile in apparenza agli antichi
egizi, sostituirà la diversità delle genti con una diversità di
individui. Invece che distruggere il giudaismo l’Europa, contro la
propria volontà, ha affinato ed educato queste genti portandole al
loro futuro stato di nazione dominante...come popolo, gli ebrei
vivono l’eterna lotta della quantità
contro la qualità: gruppi inferiori contro individui superiori;
maggioranze inferiori contro minoranze superiori.”
In
questo articolo (diviso
in due parti) vorrei
esplorare la visione di Kalergi dal punto di vista americano e alla
luce del movimento sempre meno cospirazionista e sempre più
interventista di “Qanon”,
perché li considero intimamente collegati sia nell’origine
culturale che nell’implementazione sociale.
Al tempo di
Kalergi, subito dopo la Seconda guerra mondiale, sia Roosevelt che
Churchill mostrarono un chiaro apprezzamento per l’ideologia del
nobile austro-giapponese. Nel 1946 Churchill disse, nel corso di un
intervento a Zurigo:
“Dobbiamo
creare una sorta di Stati Uniti d’Europa. Molto lavoro è stato
fatto su questo con lo sforzo dell’unione Paneuropea che deve così
tanto al conte Coudenhove-Kalergi. La struttura degli Stati Uniti
d’Europa, se costruita veramente e bene, sarà tale da rendere la
forza materiale di ogni singolo stato meno importante. Le piccole
nazioni conteranno come quelle più grandi, e saranno onorate per il
loro contributo alla causa comune”
E,
naturalmente, nacque l’Europa. Progressivamente
nel corso dell’ultimo decennio abbiamo visto come l’Unione
Europea sia stata attraversata, nel suo inesorabile declino, dal
fondamentalismo islamico, dalla migrazione afro-mediorientale, dal
MAGA di Trump e dalla Bexit di Johnson.