Chi ci stava guardando?

Valmalenco Files #1

Dopo aver osservato le due luci metalliche apparse dal nulla nei boschi per più di un’ora ci siamo decisi a ritirarci nel rifugio. La nostra guida vi aveva fortemente raccomandato di non avvicinarci alle luci, non dandoci alcuna spiegazione aggiuntiva, ma noi sapevamo che ce lo aveva detto per una ragione. Sull’altro lato della montagna, in un’altra valle che per il momento non nominiamo, cacciatori che sono entrati nei boschi nel momento sbagliato si sono visti uccidere il proprio cane e sequestrare le armi fino al mattino successivo da uomini non identificati e con il volto coperto, che non hanno mai pronunciato una parola eccetto uno, quello che dava gli ordini.
Superfluo aggiungere che noi non eravamo equipaggiati per uno scontro e nemmeno era quella la nostra intenzione.  Eravamo lì per osservare e, quindi, abbiamo seguito il suggerimento della nostra guida.

Al mattino, però, eravamo pronti ad esplorare l’area delle luci, determinati a cercare dietro ogni roccia, albero o cespuglio nella speranza di trovare segni che qualcuno era effettivamente lì, e per tentare di capire il motivo della loro presenza.
Basandoci sull’osservazione della notte precedente abbiamo circoscritto l’area in circa 200 metri di raggio, tenendo una collinetta al centro. La collinetta era punteggiata di alberi e cespugli ma per la maggior parte era composta di piani di roccia. Ci siamo divisi in due gruppi: uno sarebbe passato sulla destra della collinetta per raggiungere la valle che si trovava dietro, ai piedi della parete rocciosa della montagna. Il secondo gruppo avrebbe tagliato direttamente attraverso i cespugli per raggiungere la cima. Il primo gruppo ha trovato questa traccia sul declivio della collina che guardava alla parete montuosa. I segni di tre artigli sono chiaramente visibili nella parte di terreno soffice che si trovava tra le rocce. Secondo le nostre ricerche si tratterebbe di uno degli arti anteriori del tipo “Grigio” (ma non crediamo che si tratti di un Trantaloide), quello che i locali chiamano “Fumini” o “Ometti” nel loro dialetto. Queste sarebbero le creature che sono maggiormente avvistate all’interno della Valmalenco.
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