La Cospirazione III: l'Illusione della realtà

Parte Terza

MATRIX: L'ILLUSIONE DELLA REALTA'

Il mondo in cui viviamo, la realtà fisica che i nostri sensi sono in grado di percepire, è solo una gamma di frequenze, all'interno di un infinito sistema vibrazionale e multidimensionale. Il nostro limite è la fisicità del nostro condizionamento, la convinzione che esiste solo la realtà che siamo in grado di toccare e osservare, ma il nostro pianeta, il sistema solare, l'universo intero, sono immersi in campi di vibrazioni, dimensioni, livelli energetici, infiniti, a cui però è possibile accedere solo al di là del nostro corpo materiale (altrimenti saremmo anche in grado di vederli): questo è quello che facevano gli antichi oracoli, che fanno certi medium, e che sentono gli stessi animali: sintonizzare la propria energia su un diverso piano vibrazionale, così da poter accedere a livelli dimensionali superiori e/o inferiori. Gli scienziati stanno cominciando a capire ed accettare questo, e la ricerca di una Grande Teoria Unificata della fisica va in questa direzione. L'universo non è formato solo dalle quattro dimensioni lunghezza, altezza, larghezza e tempo. La fisica Giuliana Conforto dice:

"...Un buon 90% della massa totale calcolata è in realtà oscura e invisibile, mentre solo il 10% si può vedere grazie all' infinito arcobaleno che è luce. L'universo visibile che osserviamo, con i suoi miliardi di stelle e galassie, è a sua volta una parte limitata di questo già scarso 10%. All'interno di ogni corpo c'è una realtà invisibile, ma assai più imponente (90%), una sostanza non visibile, che si può sentire e sperimentare sotto forma di emozioni, intuizioni e sensazioni."

Intorno a noi esistono una varietà immensa di frequenze, che ci attraversano e attraversano lo spazio e il tempo senza che noi ce ne accorgiamo, ma esse stesse si ignorano a vicenda, perchè molto distanti e diverse tra loro. A volte possono incontrarsi, e interferire, quando scorrono ad una distanza molto ravvicinata sulla banda di frequenza. Entità multidimensionali sono intorno a noi continuamente, ma la maggior parte delle volte ci ignoriamo a vicenda; quando però la nostra coscienza, volutamente o casualmente, si sintonizza con le 'loro' frequenze, ecco allora che assistiamo all' 'apparizione' di un fantasma, o di un alieno. Se la loro frequenza è molto diversa rispetto ai parametri di densità del nostro 'piano vibrazionale', non è cos' stupefacente vedere uno 'spirito' che attraversa un muro. Secondo Icke:

"...Queste entità ultradimensionali, compresi i rettiliani, sono tutt'intorno a noi e condividono lo spazio con noi. A volte potete sentirli quando le vibrazioni in una stanza cambiano e si avverte un freddo polare o, nel caso di entità positive, una sensazione diffusa di amore intorno a voi. Sono molto vicine alla nostra gamma di frequenza, ma appena al di fuori di essa. Credo Mutwa parla della 'zona buia' della mente delle persone, che impedisce loro di vedere tali entità, e io penso che ciò venga in qualche modo imposto dall'esterno, probabilmente attraverso la trasmissione di una frequenza dal sottosuolo che sopprime parte del nostro potenziale genetico multidimensionale..."

Il mondo come lo vediamo noi, quindi, è solo quello che siamo in grado di percepire da una determinata frequenza. Se noi 'cambiamo il canale' vibrazionale, ecco che cambieremmo anche la frequenza, e quella ci sembrerebbe l'unica realtà, con altri parametri fisici, psichici, materiali, energetici. Probabilmente, così come ora, con i nostri sensi, non avvertiamo nessun'altra frequenza al di fuori di quella in cui viviamo, allo stesso modo non ci accorgeremmo di aver cambiato frequenza, perchè i parametri di riferimento cambierebbero insieme alla frequenza stessa. Per questo motivo è assurdo pensare che questo mondo sia l'unico possibile, che questa realtà sia 'una e unica', che non c'è nient'altro che questa vita. E' sbagliato e riduttivo. Quando Einstein sviluppò la sua legge della trasformazione dell'Energia E=mC2, sentenziò ufficialmente che non è possibile distruggere l'energia, ma solo trasformarla. Questo significa che la nostra essenza è immortale.

"...La nostra vita, la nostra esperienza fisica, non è che una manifestazione dei nostri pensieri. Noi siamo ciò che pensiamo di essere...Pensi di essere 'ordinario'? Allora sarai 'ordinario'....Pensi che le cose più belle al mondo capitino agli altri? Allora così sarà. Tutto è creato dal pensiero...In questa densa gamma di frequenza in cui viviamo...il tempo che intercorre tra un pensiero e la sua manifestazione fisica può apparire lunghissimo, ma il pensiero rimane sempre all'origine di tutto..."

Lo stesso esistenzialismo moderno poggia tutte le sue convinzioni sull'essenza contrapposta all'esistenza dell'io: e J.P.Sartre parla di incontro tra soggetti come uno scontro distruttivo per tutti e due. Secondo il filosofo, infatti, l'incontro avviene solo quando un soggetto entra nel mondo (di pensiero che si concreta nella materia) dell'altro, distruggendo il rapporto esclusivo che quel soggetto ha col proprio mondo. Qual è la soluzione? Sottomettere l'altro, odiarlo e annientarlo, per preservare la propria esclusività, e quindi la propria esistenza individuale, che è potere sugli altri. Lo stesso metodo adottato dai rettiliani, casualmente (sull'esistenzialismo connesso alla manipolazione delle masse, vedi anche IL CONTROLLO DELLA MENTE II).
Per capire come gli Illuminati della Confraternita, e in sostanza la stirpe rettiliana, possano operare da così tanto tempo sulla Terra, e per capire meglio gli obiettivi della Cospirazione che essi stanno portando avanti, occorre capire la loro mente, i loro pensieri.
Esiste un legame tra i rettiliani e il cervello umano, e questo permette a loro di creare illusioni, e all'uomo di subirle e assumerle come l'unica realtà esistente. Carl Sagan ebbe a dire:

"...Nell'universo esistono più combinazioni potenziali di DNA che atomi..."

cioè è più probabile trovare forme fisiche combinate in modo logico piuttosto che particelle di materia slegate tra loro. Egli, come altri scienziati, credeva fermamente nell'esistenza di altri mondi, di altre forme di vita, in grado di interagire in modo razionale con l'universo. Alcuni studiosi hanno addirittura affermato che, se i dinosauri fossero sopravvissuti, oggi si sarebbero evoluti in una forma rettiliana umanoide; avrebbero cioè imparato a ragionare. Vi sono scienziati convinti che alcuni di questi esseri preistorici sopravviverebbero ancora nel sottosuolo, e questa ipotesi non mi sembra poi tanto fantasiosa, viste le premesse.
Durante un'operazione di scavi paleontologici ad Alberta (Canada), vennero rinvenuti i resti di un piccolo carnivoro, di 2 metri circa di lunghezza e 40 kg di peso. Le stime fanno risalire il dinosauro a 75 milioni di anni fa, ma la peculiarità di questa creatura, in seguito denominata Troodon, era il cranio, le cui dimensioni erano superiori a quelle degli altri sauri. Dale Russell, paleontologo della North Carolina University esaminò il femore (uno dei reperti trovati) per stabilire il Q.I., che risultò essere di 0.3.
L'Homo Sapiens possiede un quoziente intellettivo medio pari a 7.5, quindi la cifra apparentemente è insignificante. Ma al tempo del Troodon, quella cifra significava avere un'intelligenza superiore ai piccoli mammiferi del Cretaceo. Il dinosauro in questione aveva altre caratteristiche sorprendenti, come due lunghe 'braccia' con tre dita, munite di pollice, essenziale per manipolare facilmente gli oggetti, e due occhi sporgenti, con vista 'stereoscopica' (in grado di determinare distanza e posizione) diurna e notturna. Dale Russell ipotizzò quindi che nell'ultimo periodo del Cretaceo si stava sviluppando una nuova specie di rettile, che 'aveva le componenti di successo che portavano allo sviluppo i primati'.

raffigurazione del Troodon

Dieci milioni di anni dopo, in pieno Mesozoico, i dinosauri si estinsero definitivamente e con essi il corso evolutivo dei 'troodontidi'. La conclusione di Russell è logica: se il meteorite che distrusse i dinosauri non avesse impattato con la Terra, alcune di queste creature si sarebbero evolute in 'Sauromorfi', ominidi rettiloidi come è appunto la stirpe dei Draco.
Dale Russell in seguito fu incaricato dalla NASA di stendere un rapporto sulla possibile fisionomia di un extraterrestre, e Russell, partendo dal Troodon, elaborò un essere che denominò dinosauroide.
Nel novembre del 2000 un team internazionale di paleontologi ha annunciato il ritrovamento, nel 1993 in Germania, di un fossile di rettile bipede, imprigionato in un unico blocco di roccia. Questo fossile risale almeno a 300 milioni di anni fa, e questo demolì le precedenti teorie evoluzionistiche sui rettili, visto che questo piccolo sauro (25-30 cm di lunghezza) chiamato Eudibamus Cursoris, non presenta alcun elemento di continuità con le specie di dinosauri sviluppatisi in seguito.

fossile dell' Eudibamus Cursoris

La struttura dello scheletro ha permesso di stabilire che l'Eudibamus era in grado di correre molto velocemente sulle punte, usando le braccia come 'timoni', facendole oscillare a pendolo. Secondo gli scienziati il movimento era molto simile a quello degli esseri umani quando corrono.
Alan Walton, a proposito della presenza rettiliana sulla Terra, disse:

"...A parte le testimonianze e persino le foto di impronte umane trovate fossilizzate all'interno di impronte di dinosauro, suggerendo così un'esistenza comune - ho scoperto alcuni interessanti fatti biologici sui 'rettiliani'. Pare che i biologi concordino sul fatto che i serpenti siano derivati dalle lucertole e che le lucertole siano a loro volta derivate da più grandi 'lucertole tuono' o dinosauri dei tempi antichi. E quale fu il più antico dinosauro ad essere scoperto?...l'Eoraptor (che diede origine agli scaltrissimi e abilissimi Veloci-raptor...) e un simile bipede sauride che camminava in posizione eretta come l'uomo, e aveva dimensioni simili a quelle umane, con arti particolarmente adatti ad afferrare e a squartare la carne, chiamato Herrerasaurus: entrambi erano carnivori, anche se tra l'Eoraptor e l'Herrerasaurus esistono sufficienti differenze e somiglianze da far pensare che essi avessero un antenato comune 'qualche ramo più sotto' dell'albero sauriano..."

Herrerasaurus e (sotto) Eoraptor Lunensis

Ma qual è il nesso tra gli esseri umani e questi 'protorettiloidi' la cui esistenza si perde nella storia più remota della Terra?
Il collegamento è dato da una particolare area del nostro cervello, chiamata dagli scienziati Complesso R o 'cervello rettiliano', che è la traccia più evidente del possesso di una parziale genetica rettiliana.
Secondo biologi e genetisti il Complesso R rappresenta il centro del sistema nervoso e la sua origine apparterrebbe ad un rettile molto simile ad un mammifero vissuto nel periodo Triassico (200-250 milioni di anni fa) e diffuso in tutto il mondo. Viene da pensare se possa essere esistito un legame tra l'uomo e il rettile, in passato. Alcune teorie vanno in questa direzione, sostenute anche da interessanti analisi compiute in relazione alle analogie esistenti tra i comportamenti dell'uomo e quelli dei rettili.

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