L'ULTIMO PAPA - PARTE II

DELLA MORTE

Nel corso della sua vita Papa Giovanni Paolo II ha subito una serie incredibile di infortuni che ne hanno minato il fisico e compromesso la salute: nel 1940, a soli 20 anni, subisce due incidenti, dai quali uscirà con lo scheletro fratturato, con una memoria più acuta (a detta dei medici) e con una permanente curvaura alla schiena; il 13 Maggio 1981 subisce l'attentato di cui si è ampiamente parlato; il 20 Giugno 1981 viene ricoverato per un'infezione collegata alle ferite riportate nell'attentato; il 15 Luglio 1992 gli viene rimosso un tumore benigno al colon; l'11 Novembre 1993 si sloga una spalla in seguito ad una caduta dagli scalini del Vaticano; il 29 Aprile 1994 si rompe una gamba cadendo in bagno, e viene operato; il 25 Dicembre 1995 interrompe il messaggio di Natale in preda a febbre e nausea; il 13 Marzo 1996 cancella la messa in Vaticano perchè colpito da indisposizione; il 15 Agosto 1996 viene colpito da febbre e indisposizione (a detta del Vaticano) improvvisa; l'8 Ottobre 1996 viene operato di appendicite; nel Febbraio 1997 viene colpito da una forte febbre; il 15 Giugno 1999 è costretto a saltare la messa di fronte ai fedeli in Polonia, e quell'anno la malattia lo costringe a saltare più d'una udienza settimanale; il 3 Gennaio 2001 l'annuncio dei medici che il Papa soffre del Morbo di Parkinson, e che solo a distanza di 10 anni si sarebbero rivelati i primi sintomi della malattia; il 24 Settembre 2003 altri problemi intestinali; il 31 Gennaio 2005 i portavoce del Vaticano annunciano che il Papa ha una leggera influenza e non compare alla folla.
Ma l'ultimo Calvario di Giovanni Paolo II comincia ufficialmente il 1 Febbraio 2005, quando viene ricoverato al Policlinico Gemelli in seguito ad un attacco di laringospasma acuto. Si affaccerà poi dalla finestra per salutare i fedeli.
Il 10 Febbraio viene dimesso, ma torna in ospedale il 24 per essere operato di Tracheotomia. Gli viene inserita una cannula per facilitare la respirazione.
L'11 Marzo (dopo l'operazione) il Papa pronuncerebbe le parole 'va bene, va bene' di fronte a due vescovi della Tanzania.
Il 13 Marzo viene dimesso e lascia il Gemelli in compagnia del suo segretario personale Stanislao Dziwisc.
La domenica delle Palme, il 20 Marzo, Giovanni Paolo II si affaccia su Piazza San Pietro con un ramo di Ulivo, senza mai parlare.
Il 23 Marzo la scena si ripete: il Papa è incapace di parlare.
Il 25 Marzo il Pontefice assiste alla Via Crucis nella sua cappella privata. Lo schermo televisivo lo inquadra di spalle, senza mai parlare.
E' un uomo sofferente quello che benedice i fedeli il 27 Marzo per la messa pasquale. L'unico suono che esce dalla bocca del Papa è un soffio.
Il 30 Marzo, giorno dedicato all'udienza generale, Giovanni Paolo II tenta di parlare ai fedeli raccolti in Piazza San Pietro. Gli viene anche avvicinato un microfono ma dalla sua bocca non uscirà alcuno suono.
Il 31 Marzo Navarro Valls, portavoce del Pontefice, comunica che il Santo Padre è stato 'colpito da una forte febbre'.
Il 1 Aprile Vatican City è gremita di fedeli riuniti in preghiera. I Mass Media parlano del Papa come di un uomo in attesa della morte. Navarro Valls inizia a distribuire al mondo bollettini medici sempre più gravi; sarà la notte della prima veglia. Una delegazione ebraica guidata dal Rabbino Di Segni sosta in preghiera davanti alle finestre papali.E' presente anche l'emittente araba Al Jazeera. Il portone di Bronzo del Vaticano viene chiuso a metà e poi completamente, segno dell'imminente morte del Potefice.
Il 2 Aprile, alle 21:37, Giovanni Paolo II muore nelle sue stanze, a causa di uno 'shock settico che ha provocato un collasso cardiocircolatorio'. Le campane di Vatican City iniziano a suonare.

La cronologia cruda e impietosa dell'agonia di Giovanni Paolo II non deve distogliere l'attenzione dalle circostanze contingenti che l'hanno preceduta. Nonostante fino al momento della morte i portavoce del Vaticano abbiano affermato che il Papa fosse in grado di parlare, avendo addirittura pronunciato la parola 'amen' un attimo prima di ricongiungersi a Dio, di fatto il Pontefice è rimasto in silenzio per almeno due mesi. E sembra poco plausibile che, nella vicinanza della morte, sia riuscito di colpo a riattivare le funzioni vocali che lo avevano praticamente abbandonato già in Febbraio.
Che l'operazione di Tracheotomia fosse necessaria o meno, il risultato è che Giovanni Paolo II non ha potuto più partecipare attivamente alla serie di eventi - legati soprattutto al contenuto del suo ultimo libro - occorsi in Febbraio e in Marzo, di cui al paragrafo precedente si offre un generale resoconto. Non è stato possibile sentire un suo commento, una conferma o una smentita sulla morte di Suor Lucia, sulla loquacità improvvisa di Agca, sugli sviluppi del Rapporto Mitrokhin.
La sensazione è quella che la Tracheotomia abbia impedito a Giovanni Paolo II di intervenire su alcuni tra i fatti più importanti che lo hanno coinvolto in prima persona durante il suo lungo pontificato.
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