NIBIRU - Documenti Antichi II

Parte Seconda

Nel folklore e nelle leggende dei Nativi Americani riguardanti la creazione del mondo vi sono riferimenti più o meno espliciti ad un "intervento" non naturale nella nascita dell'uomo, e coincidenze incredibili con gli studi di Sitchin:

"Ecco come tutto ebbe inizio. C'era soltanto acqua...giù nel fondo del mare viveva Kokomaht, il Creatore...ed era composto di due esseri, due gemelli..."

Dopo la divisione, il gemello cattivo Bakotahl rimane sotto le acque, mentre Kokomaht sale alla superficie. Nella dicotomia Kokomaht-Bakotahl non è impossibile individuare una somiglianza nel conflitto Marduk-Tiamat (dove, tra l'altro, la seconda veniva descritta come 'coperta d'acqua'). La leggenda prosegue:

"...Dopo un certo tempo Komashtam'ho [figlio di Kokomaht] fece cadere una grande pioggia, una di quelle che non smettono mai. Morhokuvek [uomo] si allarmò. 'Komashtam'ho, cosa stai facendo?' gridò
'Alcuni di quegli animali sono troppo selvaggi...e sono pericolosi. Inoltre, ce ne sono troppi. Così li sto uccidendo con questo diluvio'...
" [Yuma]

Anche qui una singolare "coincidenza" con la mitologia sumera. Anche qui il figlio del Creatore vuole distruggere la sua creatura, come Enlil (uno dei figli di Anu) cercò di distruggere l'uomo, che pure aveva creato.

Vorrei anticipare la trattazione sugli studi di Zecharia Sitchin (che presenterò alla fine di questa sezione) per descrivere quello che per Sitchin rappresenta il riferimento all' "Aquila", sempre presente nei resoconti mesopotamici. Ricordo che l'Aquila è considerato un animale sacro per molti popoli, e per le tribù nordamericane per eccellenza.
Ne "The twelveth planet" viene riportato l'episodio di Etana, tredicesimo sovrano di Kish, incaricato dagli dèi di portare "sicurezza e prosperità" agli uomini. Etana però non poteva avere un figlio maschio che assicurasse continuità alla dinastia. L'unica soluzione era la Pianta della Nascita, che però non era sulla Terra ma in cielo.
Dopo un'appassionata preghiera Shamash ("comandante del porto spaziale degli dèi" nell'interpretazione di Sitchin) concesse ad Etana uno Shem ('pietra fiammeggiante')

"...ma invece di parlare di uno shem, gli disse che a portarlo in cielo sarebbe stata un'aquila...
Arrivato alla montagna che gli aveva indicato Shamash, 'Etana vide la fossa' e, all'interno di essa...l'Aquila...al terzo tentativo l'Aquila si sollevò da terra senza difficoltà...E, dopo avergli insegnato come fare per reggersi, partì - e in un attimo erano in alto, e salivano sempre più...
"

Sitchin si chiede allora: "Che cos'era...o chi era l'Aquila che condusse Etana nei cieli?"
E fa un curioso riferimento al 1969, data del primo atterraggio dell'uomo sulla Luna:

"...Neil Armstrong...della navetta Apollo 11, comunicò alla base il felice esito del primo atterraggio dell'uomo sulla Luna con la frase: 'Houston, l'Aquila è atterrata!'. Aquila era il nome del modulo lunare che, staccatosi dalla navetta, portò sulla Luna i due astronauti...
Quando il modulo lunare si separò...per cominciare il suo volo nell'orbita della Luna, gli astronauti dissero...'l'Aquila ha le ali!'...Nella missione Apollo 11 'Aquila' era anche il simbolo degli astronauti stessi, che ne portavano l'emblema cucito sulle tute. Proprio come nel racconto di Etana, dunque, anch'essi erano Aquile che potevano volare, parlare e comunicare...
"

Come interpretare allora il seguito della leggenda della Creazione degli Yuma?

"...'Ascoltate attentamente' disse loro [agli uomini] 'non posso stare con voi per sempre. Ora sono uno solo, ma presto diverrò quattro. Mi trasformerò in quattro aquile: l'aquila nera dell'Ovest, l'aquila marrone del Sud, l'aquila bianca dell'Est e la quarta aquila, il cui nome è 'non vista', perchè nessun uomo è mai riuscita a vederla, neppure di sfuggita'. Quando Komashtam'ho si fu mutato in quattro aquile, non abitò più tra gli Yuma sotto le sembianze di uomo. Tuttavia continuò a vigilare su di essi...per mezzo dei sogni...
Ogni cosa che è buona viene da Kokomaht, ed ogni cosa malvagia viene da Bakotahl...
" [Yuma]

Sembra sufficientemente chiaro che i Nativi americani, così come i popoli mesopotamici, furono 'visitati' e 'istruiti' da dèi, esseri più evoluti in grado di guidarli e di farsi adorare. Con l'arrivo delle 'Aquile' il figlio del Creatore "non abitò più tra gli Yuma", ma essi continuarono ad avvertire la sua presenza. Come? "per mezzo dei sogni", cioè per mezzo, forse, di messaggi telepatici. Trovo interessante la descrizione delle quattro aquile fatta da Komashtam'ho; ognuna di esse di colore diverso, proveniente da diverse direzioni; quattro materiali diversi? E la quarta, la 'non vista', perchè dotata di una tecnologia superiore alle altre, invisibile o immensamente veloce? E' chiaro che stiamo parlando di astronavi, navicelle spaziali, con le quali, sembra, gli dei si spostavano. Il fatto che le 'quattro aquile' provenissero dai quattro punti cardinali potrebbe far supporre che al tempo della leggenda l'intero globo era occupato da questi 'dèi'.
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