PROGETTO SERPO #26.8

POST #26 - Parte Nona

Fonte: Serpo.org

Anno: 2007

Fonte: Anonimo

ALL’INTERNO DELLA NAVICELLA SPAZIALE

La sera successiva, [Howard] Menger fu portato a bordo di una delle navicelle per la prima volta; un breve salto da uno dei siti di atterraggio a un altro. Appena prima di entrare nel velivolo, uno degli uomini spaziali puntò uno strumento verso Menger a un RAGGIO DI LUCE BLUASTRA lo colpì in testa, producendo una sensazione di solletico piuttosto piacevole.

[TXP – Probabilmente il raggio agiva sui punti energetici del corpo, sia quelli maggiori (Chakra) che quelli minori (punti “di risveglio” connettori). Una sensazione simile si prova nella preparazione ai viaggi astrali o in stato di profonda meditazione, quando i punti energetici vengono attivati.]

“Abbiamo proiettato il raggio su di te per condizionare e adattare il tuo corpo rapidamente così da poter entrare nel velivolo,” fu detto a Menger. “Quello che in realtà è accaduto è che il raggio ha modificato la tua frequenza corporea in modo da allinearla a quella dei velivolo. In questo modo ti sei sentito totalmente a tuo agio all’interno del velivolo e non hai subito alcun effetto negativo.”

HOWARD MENGER SCRIVE:

Siamo entrati in una grande stanza circolare. Al centro di essa c’era un tavolo rotondo di grandi dimensioni fatto di un materiale traslucido. Sotto la superficie del tavolo si muovevano luci pulsanti di vari colori. Il gambo del tavolo a forma di perno era posto in quello che pareva un’enorme lente d’ingrandimento fissata al pavimento. Circa un terzo della stanza circolare era utilizzata per PANNELLI STRUMENTALI che contenevano molte luci colorate e lampeggianti che si accendevano e spegnevano. Di fronte alla postazione di controllo vi era un pannello che conteneva quello che indovinai essere un qualche tipo di SCHERMO VISUALE.

LA VOCE

"Lo SCAFO ha un campo che RESPINGE ogni altra materia [bombe/proiettili se vengono esplosi contro di essi]. I vostri fisici desciverebbero la forza coinvolta come l’ “anti” particella  dell’energia di legame dell’atomo. Quando certi elementi come il platino sono preparati e trattati in modo appropriato con un’esposizione di saturazione a un raggio di fotoni di energia estremamente elevata, viene generata la particella di energia anti-legame al di fuori del nucleo.

Dato che queste particelle tendono a RESPINGERSI l’un l’altra, così come tutta l’altra materia, esse come l’elettrone tendono a migrare sulla superficie del metallo dove si manifestano come FORZA REPELLENTE. Forse hai notato che lo SCAFO sembra essere insolitamente liscio e scivoloso. E’ perché la tua carne NON è REALMENTE ENTRATA IN CONTATTO CON IL METALLO, ma era trattenuta a una corta distanza da esso dalla REPULSIONE del campo.

Noi usiamo il CAMPO PRE PROTEGGERE LO SCAFO da graffiature o danni [o dagli attacchi] durante gli atterraggi.

[TXP – Da notare che le motivazioni date dagli alieni sull’ utilizzo del campo protettivo non includevano la difesa da aggressione. Questa è stata aggiunta in parentesi quadre da Martinez. Questa è certamente una delle differenze di approccio comunicativo più evidenti tra una razza evoluta e una in evoluzione, come quella umana]

Esso inoltre abbassa enormemente la frizione quando diviene necessario viaggiare ad elevata velocità nell’atmosfera. Il campo produce un flusso laminare d’aria o di gas quasi perfetto intorno al velivolo, e il calore generato o trasmesso sullo scafo è molto poco.

E, infine, da un altro dei bei libri di Timothy Good, BEYOND TOP SECRET:
 
ALL’INTERNO DEL VELIVOLO

Ognuna delle stanze occupate aveva PANNELLI DI STRUMENTAZIONI sulle pareti, con i membri dello staff [alieno] concentrati sugli strumenti. Alcune stanze avevano quattro o cinque strumenti, altre 15 o 20, ma essi erano tutti simili tra le stanze. NESSUNO di essi era COME I NOSTRI.
Non vi erano schermi, come i nostri oscilloscopi. Avevano contatori ma non ho visto numeri su di essi. Lui mi disse che si accendevano solo quando erano in uso.

A Sid Padrick vennero mostrate lenti oblunghe, che egli pensò fossero parte di un SISTEMA DI MONITORAGGIO, come un effetto tridimensionale ingrandito. Egli [l’alieno] mi disse che la fonte di potenza [del velivolo in cui egli si trovava] era trasferita da un altro velivolo, e che questi si occupava di tutta la navigazione e la manipolazione nello spazio. Egli mi disse che ess non misurano il tempo e la distanza come noi li conosciamo, ma piuttosto in termini di luce. Quando gli ho chiesto a quale velocità essi viaggiavano nello spazio, lui mi ha risposto che la loro velocità era limitata solo dalla velocità con la quale potevano trasferire la loro fonte energetica.
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