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PROGETTO SERPO #26.7
POST #26 - Parte Ottava
Diego Antolini
Fonte:
Serpo.org
01/04/2018 20:59:59
Anno: 2007
Fonte: Anonimo
IL SISTEMA DI PROPULSIONE ALIENO
Non vi erano spiegazioni convenzionali sul modo in cui il sistema di propulsione del velivolo di Roswell funzionava. Non vi erano motori atomici, non vi erano missili, propulsori o nessun altra forma di reattori.
L’oggetto era in grado di spostare la gravità attraverso la propagazione dell’onda magnetica, controllata dall’inversione dei poli magnetici intorno ad esso così da controllare, o dirigere, non un sistema di propulsione ma una FORZA DI REPULSIONE di cariche identiche.
Una volta compreso questo, gli ingegneri degli appaltatori per la difesa della nostra nazione iniziarono una corsa per capire in che modo l’oggetto manteneva la sua capacità elettrica e come i piloti che lo manovravano potessero sopravvivere all’interno del campo energetico di un’onda.
Le rivelazioni iniziali sulla natura della navicella spaziale e la sua interfaccia navigazionale giunse rapidamente durante i primi anni di test alla Norton AFB. L’aeronautica militare scoprì che l’intero velivolo funzionava come un gigantesco condensatore. In altre parole, il velivolo stesso immagazzinava l’energia necessaria a propagare l’onda magnetica che gli permetteva di sollevarsi e raggiungere la velocità di fuga dalla gravità terrestre, ben oltre i 7000 mph
[TXP - 11265,41 Km/h]
.
I piloti non subivano gli effetti delle tremende forze gravitazionali che si formano con l’accelerazione di un velivolo convenzionale perché per gli alieni che stavano all’interno, era come se la gravità veniva piegata intorno alla parte esterna dell’onda che avvolgeva l’oggetto. Forse era come viaggiare all’interno dell’occhio di un ciclone. Ma in che modo i piloti si interfacciavano con la forma d’onda che stavano generando?
Il segreto di questo sistema si poteva trovare nel singolo pezzo di tuta attillata che vestiva le creature. L’allineamento atomico dello strano tessuto era un indizio che in qualche modo i piloti diventavano parte della conservazione e generazione elettrica del velivolo stesso.
Essi non solo pilotavano o navigavano il veicolo...essi divenivano parte del suo circuito elettrico, guidandolo in un modo simile a quello in cui si ordina a un muscolo volontario di muoversi. Il veicolo era semplicemente un’estensione dei loro corpi, in quanto legato ai loro sistemi neurologici in modi che ancora oggi stiamo solo iniziando ad utilizzare.
Quindi le creature erano capaci di sopravvivere per estesi periodi di tempo all’interno di un’onda ad alta energia diventando il circuito primario nel controllo dell’onda. Essi erano protetti dalle loro tute, che li racchiudevano dalla testa ai piedi, ma LE LORO TUTE GLI PERMETTEVANO DI DIVENTARE TUTT’UNO CON IL VELIVOLO, letteralmente parte dell’onda.
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