SINTESI
Neo ha ormai raggiunto il pieno controllo delle sue capacità:
riesce a spostarsi in Matrix ad una velocità sorprendente, e soprattutto
riesce ad annientare i guardiani, le macchine supertecnologiche contro i quali
gli ultimi umani devono combattere.
Zion è la città sotterranea dove vive l'ultimo residuo di umanità
libera, al di fuori della Matrice. 250.000 abitanti guidati da un Consiglio
di anziani, che attende l'Eletto che distruggerà le macchine. Morpheus
crede ciecamente in Neo, e convince il Consiglio che solo lui potrà sconfiggere
Matrix. Neo, dopo il 'risveglio', inizia ad avere delle visioni in cui la sua
amata, Trinity, viene uccisa da un guardiano. La visione che lo perseguita gli
mostra anche una porta molto luminosa, che egli sa di dover oltrepassare.
Intanto Zion è in allarme perchè sono state avvistate le sentinelle,
enormi macchine-calamaro che gravitano ai confini di Matrix. 250.000 sentinelle
(una per ogni abitante di Zion) stanno per invadere la città, e la distruggeranno.
Mentre il capitano delle milizie organizza la difesa interna, il Consiglio autorizza
Morpheus a tornare in Matrix con la sua navicella, la Nabucodonosor, per permettere
a Neo di distruggere la fonte energetica primaria della Matrice, la 'sorgente'.
Alla fine Neo riesce ad oltrepassare la porta di Luce, e ad entrare nel cuore
di Matrix. Lì deve compiere una scelta, che pone sulla bilancia la vita
di Trinity da un lato, e l'esistenza dell'umanità dall'altra. Neo sceglie...
Ora vi proponiamo i dialoghi che consideriamo più
interessanti del film. Nonostante buona parte della critica li abbia definiti
'parole senza senso', 'polpettoni incoerenti', 'deliri incomprensibili', noi
crediamo di vedere in queste righe la continuazione della filosofia intrinseca
di Matrix, nonchè una verità profonda che offre uno spaccato della
futura Era Cibernetica verso la quale siamo proiettati. Per chi sa, non esistono
parole senza senso, come non esistono porte che non possono aprirsi. Abbiamo
solo bisogno di un Fabbricante di Chiavi.
NEO E IL CONSIGLIERE
C: Quasi nessuno viene qua sotto, a meno che, ovvio,
non ci sia un problema. La gente ragiona così: a nessuno interessa come
funziona una cosa, finchè funziona. A me questo posto piace. E mi piace
ricordare che la città riesce a sopravvivere grazie a queste macchine.
Queste macchine ci tengono tutti in vita, mentre altre macchine vengono a distruggerci.
E' singolare, non trovi? Il potere di dare la vita, e il potere di toglierla...
N: Noi abbiamo lo stesso potere
C: Si, ce l'abbiamo ma...qua sotto a volte ripenso a
tutti quelli collegati ancora a Matrix, e quando guardo queste macchine io...non
posso non considerare che in un certo senso noi, siamo collegati a loro
N: Ma noi le controlliamo, queste macchine, non avviene
il contrario
C: Bè, certo che no, come potrebbero? L'idea stessa
è una pura assurdità. Ti spinge tuttavia a chiederti: che cos'è
il controllo?
N: E' la facoltà di spegnere quelle macchine
C: Giusto, è così, hai fatto centro...quello
è avere il controllo. Se volessimo potremmo farle in mille pezzi. Prima
però converrebbe valutare cosa accadrebbe alle nostre luci, al calore,
alla nostra aria
N: Noi dipendiamo dalle macchine e loro da noi. E' questo
il concetto, Consigliere?
C: No, nessun concetto. Ai vecchi come me non importa
imporre il proprio punto di vista. Non serve a niente
N: E' per questo che non ci sono giovani, nel Consiglio?
C: Osservazione acuta
N: Perchè non mi dice che cos'ha in mente?
C: Di questo nostro mondo, tante sono le cose che non
capisco. Vedi quella macchina? Ha qualcosa a che fare con il riciclaggio della
nostra scorta d'acque, e ti assicuro, non ho idea di come funzioni. Il perchè
invece debba funzionare lo comprendo bene.
Non ho la più pallida idea di come tu abbia potuto fare alcune delle
cose che hai fatto e fai, ma credo che esista un preciso perchè anche
lì. Il mio augurio è che noi possiamo conoscerlo, prima che sia
troppo tardi
In questo primo dialogo il tema centrale è il
controllo, il potere di governare e di distruggere. Un potere che però
si rivela illusorio, o quantomeno relativo, visto che il progredire della civiltà
ha reso la società strettamente dipendente alle macchine di cui si possiede
il controllo. Questo significa che se esse dovessero scomparire, il destino
degli uomini verrebbe modificato in maniera sostanziale, con ampie probabilità
di caduta. Il controllo allora è solo un potere teorico, non attuabile
a meno di essere disposti a cancellare buona parte del livello tecnologico raggiunto.
NEO E L'ORACOLO
O: Dai, vieni avanti...coraggio, non ti mordo. Avvicinati,
su, voglio vederti bene...Ma guarda là cosa sei diventato. E' sbocciato
l'uomo che era dentro di te...Come ti senti?
N: Io...
O: So che non riesci ad aprirti...Vedrò di aiutarti.
Dai, accomodati, mettiti qui seduto, stavolta
N: Preferisco restare qui
O: Fa' come credi
N: ...Mi sono voluto sedere
O: Lo so...allora, affrontiamo subito le faccende più
ovvie
N: Tu non sei umana, non è vero?
O: Difficile trovare una faccenda più ovvia di
questo
N: Provando a indovinare, direi che sei un programma
del mondo delle macchine...e anche lui
O: Per adesso vai alla grande
N: Se è vero che fai parte di questo sistema,
sei un altro strumento di controllo...
O: Prosegui, su
N: A questo punto, la domanda più ovvia diventa...Come
posso fidarmi di te?
O: Bingo! Non c'è dubbio, è un bel dilemma.
La cosa più brutta è che non hai modo alcuno per capire se io
sia qui per aiutarti o no. Quindi dipende solo da te...In poche parole, ragazzo
mio, devi decidere se accettare quello che io ti dirò, o rifiutare...dolcetto?