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Il destino di Ettore Majorana
Diego Antolini
13/11/2016 22:11:54
LA VITA
Ettore Majorana nacque a Catania il 5 Agosto 1906 dall’Ingegnere Fabio Massimo Majorana e dalla moglie Dorina Corso, che costituivano una delle famiglie benestanti della citta’. Ettore era il quarto di cinque figli e gia’ nei primissimi anni dimostro’ un’intelligenza fuori dal comune. Prima ancora di saper leggere riusciva a risolvere calcoli molto complicati come moltiplicazioni, radici quadrate e cubiche: si infilava sotto il tavolo e da li’ comunicava i risultati esatti. A sette anni era famoso in tutta la Sicilia per le sue rapide vittorie al gioco degli scacchi. |
Da un documento redatto dallo stesso Majorana nel 1932 leggiamo che segui’ gli studi classici diplomandosi nel 1923; poi gli studi di Ingegneria a Roma e, all’ultimo anno di corso, il passaggio a Fisica dove si laureo’ nel 1929 sotto Enrico Fermi. La sua tesi “La teoria quantistica dei nuclei radioattivi” gli valse la lode. In seguito entro’ a far parte, liberamente, all’istituto di Fisica a Roma.
La famiglia e i suoi amici lo descrivevano come un ragazzo che credeva molto all’amicizia, di carattere allegro e socievole, anche se non sempre riusciva a nascondere la sua superiorita’ spirituale e intellettuale.
Dopo la laurea, tuttavia, il suo atteggiamento cambio’ talmente tanto che i suoi colleghi cominciarono a chiamarlo il “Grande Inquisitore”: si chiuse in se stesso e intrattenne nuovi rapporti solo in rari casi, esprimendo invece giudizi severi e molto critici su se stesso e sugli altri scienziati con frequenza.
Majorana visse nel “periodo magico” della Fisica Atomica, visto che in quegli anni si studiava e sperimentava il comportamento dell’atomo in tutta Europa (Danimarca, Inghilterra, Germania). In Italia gli studi piu’ rilevanti avvenivano sotto la direzione di Enrico Fermi presso la scuola di Fisica Teorica che era stata istituita nell’Universita’ di Roma alla fine degli anni Venti. Vi parteciparono Edoardo Amaldi, Franco Rasetti, Bruno Pontecorvo, Emilio Segre’ e il chimico D’Agostino. Ettore Majorana frequentava l’Istituto di Via Panisperna “liberamente”, cioe’ senza stipendio e senza una posizione ufficiale.
Al tempo della sua scomparsa lo scienziato aveva lasciato una decina di articoli scientifici pubblicati in riviste specializzate. In seguito vennero pubblicate le sue lezioni all’Universita’ di Napoli e, poi, vennero alla luce alcuni manoscritti scientifici inediti attualmente conservati alla Domus Galileiana di Pisa.
Di lui i colleghi ebbero sempre una grande stima (e, in alcuni casi, una malcelata invidia) e sembravano tutti concordi nel definire la sua mente geniale. In una relazione che venne inviata al Ministro dell’Educazione del tempo, Giuseppe Bottai, per la risoluzione del problema causato da Majorana con la sua improvvisa decisione di partecipare al concorso per la cattedra di Fisica Teorica presso la Regia Universita’ di Palermo si legge (1937):
“
Il prof. Majorana...fin dall’inizio della sua carriera scientifica ha dimostrato una profondita’ di pensiero ed una genialita’ di concezioni da attirare su di lui l’attenzione degli studiosi di Fisica Teorica di tutto il mondo...Nelle teorie nucleari moderne il contributo portato da questo ricercatore con le forze dette “Forze di Majorana” e’ universalmente riconosciuto...come quello che permette di comprendere teoricamente le ragioni della stabilita’ dei nuclei...Nell’atomistica spetta al Majorana il merito di aver risolto...alcune tra le piu’ intricate questioni sulla struttura degli spettri. In un recente lavoro...ha escogitato un brillante metodo che permette di trattare in modo simmetrico l’elettrone positivo e negativo...
”
Tra gli illustri colleghi Enrico Fermi, che al tempo di Majorana era considerato il “Papa” dei fisici disse del suo giovane allievo:
“
...al mondo ci sono varie categorie di scienziati: gente di secondo e terzo rango, che fan del loro meglio ma non vanno troppo lontano. C’e’ anche gente di primo rango, che arriva a scoperte di grande importanza, fondamentali per lo sviluppo della scienza...Ma poi ci sono i geni, come Galileo e Newton...Ettore era uno di quelli. Majorana aveva quello che nessun altro al mondo ha...
”
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