Sulla via dei negromanti: il Monte Vettore

ITINERARIO

Per Castelluccio di Norcia (PG): da Ascoli Piceno (Abruzzo) ss 4 'Salaria' fino a Trisungo (29 Km), deviare a destra e salire fino a Forca di Presta, direzione Castelluccio (50 Km); da Macerata (Marche) dopo Sforzacosta prendere la ss 77 fino al bivio per Visso (45 Km), quindi la ss 209 fino a Visso, proseguire per Forca di Gualdo (83 Km), scendere a Castelluccio (87,5 Km); da Perugia (Umbria) ss 75 fino a Foligno (36 Km), poi ss 77 fino al bivio per Visso (82 Km), quindi la ss 209 fino a Visso, infine proseguire per Forca di Gualdo fino a Castelluccio (124 Km ca.).

Forca di Presta-Rifugio Zilioli: sentieri 1 e 1A. Da Forca di Presta (1536 m) per la cresta sud e la Sella delle Ciaule. Dislivello 940 m, pendenza media 40% ca., durata 2/2.30 h fino al rifugio (2240 m ca.). 40 min/1 h per la cima del Monte Vettore (2476 m).

Rifugio Zilioli-Lago di Pilato: sentieri 1 e 3 da Forca di Presta (1536 m) per la cresta sud e la Sella delle Ciaule. Dislivello 1004 m, pendenza media 40-45% ca., durata 2/2.30 h. Dallo Zilioli (2240 m ca.) discesa fino al Lago (1949 m). Attenzione alla zona delle roccette, che circonda la depressione del lago. Terreno friabile e ghiaioso (passaggi di roccia di I grado).

LE ESPLORAZIONI STORICHE

3-4 Marzo 1876 – Damiano Marinelli arriva sui Sibillini a 33 anni nella stagione invernale, ingaggia due guide e infila due prime: Monte Vettore (allora chiamato Monte Pretara o Petrara) e Cima del Redentore (allora chiamata Monte Vettore).

29 Agosto 1879 – Lucia Rossi Scotti si unisce a un gruppo di nobili e professionisti perugini (tra cui il Prof. Bellucci che sara' in seguiro Direttore dell'Osservatorio di Perugia e presidente della sezione CAI della stessa citta').

1889 – Giambattista Miliani percorre tutte le principali cime dei Sibillini incluso il Vettore

1892 – Garroni, Gavini e Gualerzi ascendono il Vettore

1901 – Savio Carlo e Cao-Mastio compiono la salita del Monte Vettore (Cima del Redentore) e Monte Petrara (Monte Vettore)

1906 – Contessa Grace di Campello della Spina e marito salgono sul Vettore

CRONACA DI VIAGGIO

Presso il rifugio ANA (Associazione Nazionale Alpini) è possibile parcheggiare le auto. Il rifugio offre anche un punto di ristoro, oltre che una fonte naturale di acqua sorgente. L'ascesa sul sentiero 1A presenta livelli di difficoltà irregolari. Il primo tratto è piuttosto ripido, e in alcuni punti il sentiero è poco visibile; vi sono peraltro varie biforcazioni, che però poi si ricongiungono sempre nella giusta direzione. Questa prima parte necessita di circa 40 min/1h di buona marcia, dopodichè si arriva ad una zona meno rocciosa e più collinosa, con dune di altezza media ricoperte d'erba. Vi sono numerosi punti per una sosta medio-lunga. In questo punto attenzione però alla nebbia, che scende a forte velocità e rende la visibilità ridottissima.

Sulla destra la cresta del monte scende a picco sulla vallata, perciò è consigliabile non allontanarsi troppo dal sentiero in tali condizioni atmosferiche. Per i successivi 50 min il terreno rimane erboso, e il sentiero attraversa una sorta di pianura inframontana, che rende più agevole la marcia. La parte più difficile è l'ultimo tratto, che si percorre in 1h 30min. circa: il sentiero si restringe e in molti casi costeggia la parete a picco; nei pressi del rifugio Zilioli la pendenza aumenta considerevolmente, tanto che nell'ultimissima parte del percorso è necessario, a volte, salire a quattro mani. Il rifugio si presenta come una baracca piuttosto accogliente e asciutta. Le panche poste all'interno possono ospitare tre adulti distesi, e circa una decina seduti. La vista dal rifugio spazia su tutta la valle sottostante, e consente la vista di paesi, boschi, strade, e uno scorcio di Pian Grande; nei pressi dello Zilioli non è segnata alcuna fonte, però poco prima del tratto di sentiero ripido (dove ci si deve aiutare con le mani) vi sono un paio di fonti: occorre abbandonare il sentiero, scendere lungo la costa del monte (la pendenza è notevole) e cercare. Nei pressi di una delle fonti c'è una casetta dell'elettricità.


Dal rifugio Zilioli si diramano tre sentieri principali: ad Ovest si sale verso la Cima del Redentore (è un sentiero molto stretto), a Nord-Ovest si scende verso il Lago di Pilato, passando sotto il Pizzo del Diavolo (nei pressi del lago si trova una grotta, chiamata convenzionalmente grotta-rifugio, che può ospitare fino ad otto adulti. Vista l'umidità elevata all'interno, è consigliabile munirsi di teli impermeabili in caso di pernottamento); a Nord, esattamente alle spalle dello Zilioli, si trova il sentiero che conduce alla cima del Monte Vettore. la salita non presenta apparentemente difficoltà di sorta, ma il ghiaccio rimane per buona parte dell'anno soprattutto a quell'altitudine, perciò si può rischiare di scivolare, o di uscire dal sentiero.
La zona, soprattutto dal rifugio Zilioli in poi, è battuta da frequenti temporali, che arrivano senza preavviso, e possono essere molto violenti, spesso accompagnati da fulmini. Consigliamo, in quei casi, di cercare immediatamente riparo, e di scendere un po' di altitudine. Non restare sulle cime, nè piantare tende con punte di metallo. E' preferibile addossarsi alla parete di roccia, o sfruttare le depressioni naturali del terreno (questo, naturalmente, in caso che ci si trovi lontano dallo Zilioli).


Durante la notte è possibile ammirare un ampia parte di cielo, e l'assenza di luci a terra permette una altissima visibilità di stelle e pianeti.
Visto i frequenti sbalzi di temperatura, i repentini passaggi atmosferici e cambiamenti climatici, occorre un equipaggiamento molto vario, dal maglione pesante alla T-shirt. Fondamentale occhiali da sole, crema solare, cuffia di lana, cappello e un fazzolettone. La protezione della pelle, degli occhi e del collo è condizione indispensabile per poter apprezzare in tutta sicurezza l'ascesa del Vettore.

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