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DE PROFUNDIS
Socrates
17/03/2016 15:57:17
Non è la morte il peggior di tutti i mali. Un vecchio detto, molto saggio.
Infatti nessuno può dire veramente cosa significa morire, nessuno può con certezza affermare che la morte sia terribile o piacevole o … altro.
Sì, tutti abbiamo visto persone morire nei più diversi modi, ma l’impressione che ne abbiamo ricevuto è stata la nostra, non della persona che ha vissuto la propria morte, e noi siamo ancora vivi, quindi non abbiamo sufficienti elementi.
E’ vero, ci sono molti studi e testi che descrivono e tentano di spiegare ed interpretare quello che rimane il più grande mistero della nostra esistenza. Tuttavia, anche questi, pur interessantissimi studi, non ci dicono esattamente cosa è la morte. Ognuno di noi segue le proprie convinzioni: religiose, scientifiche, tecnologiche ( sapete, chi si fa congelare!) o cerca addirittura di non pensarci e quindi non si fa nessuna idea.
Io invece ci ho pensato moltissimo e ho anche studiato e mi sono costruita le mie convinzioni: se una cosa non la provo e non la sperimento, non posso dire di saperla. Non vi preoccupate, non sto per dirvi che sono morta e che quindi ora so tutto, anzi vi dico il contrario: non ho nessuna intenzione di morire, almeno per ora. Vi chiedo, chi vi dà l’assoluta certezza che tutti dobbiamo morire e, in particolare chi ti può confermare senza ombra di dubbio che tu, proprio tu che stai leggendo, devi morire?
Io non ho trovato nessuna evidenza che io, proprio io, devo morire. Ma tutti muoiono! Non è vero, è vero solo per quelli che sono già morti; per noi vivi è solo un’ipotesi, anzi un dogma che ci viene imposto dalla religione e dalla scienza.
Ed ecco che cosa è peggiore della morte, credere ciecamente a quello che ci viene presentato come verità assoluta ed inconfutabile; e nel particolare caso della mia presunta futura morte, mi capirete se voglio essere almeno prudente.
Ma allora perché tutti quelli che ci hanno preceduto sono morti? E perché tante persone intorno a noi muoiono?
Intanto, negli studi e nei testi si parla anche di immortali, ne cito solo uno come esempio, il conte Saint Germain; inoltre è molto chiaro che se da quando siamo nati ci viene inculcata l’idea della decadenza e della morte, e noi l’accettiamo senza nemmeno pensare ad altri punti di vista, il risultato è che seguiremo la realtà di massa: tutti invecchiano e muoiono, quando non muoiono prima per altre cause.
Se è la nostra mente che crea la realtà, e questo non è un dogma, ma una certezza ampiamente dimostrata, allora possiamo creare o non creare anche la morte. Certo, se non lo sperimento non lo so, ma se permettete preferisco sperimentare la vita piuttosto che la morte, che, almeno così come ci viene imposta, non mi attira proprio.
Quindi, una volta deciso che morire non mi interessa, mi sento libera da tutti i condizionamenti e non ho alcuna paura della falce e tantomeno del passare del tempo, che è una illusione, reale solo per chi ancora ne subisce i limiti.
C’è ancora così infinita bellezza da creare nell’ambito della vita, che vi chiedo scusa, ma non ho proprio “tempo” da dedicare alla cara vecchia compagna che tutti temono, ma che tutti aspettano.
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