Nel Terzo Millennio, nell' era dell'alta evoluzione tecnologica, in uno dei
Paesi più industrializzati del mondo, ancora si parla di sette sataniche,
di riti oscuri che evocano forze negate dalla scienza e dimenticate da tempo.
Allora tutto è rimasto fermo? Non abbiamo superato l'età della
pietra, con la paura dell'ignoto, i tempi dell'antichità con i miti e
gli dei, il buio medioevo, il periodo dell'Inquisizione con la caccia all streghe.
Tutta la nostra scienza e la nostra alta tecnologia sono inutilmente ostentate
come indice di progresso e di sviluppo, se ancora l'uomo evoca l'oscurità
e la usa per scopi incomprensibili e chiaramente senza alcuna utilità.
Se non ci fosse lo spreco di vite umane, sarebbe veramente ridicolo, l'illusione
di potere, la convinzione di essere capaci di chissà quali grandi imprese,
la certezza di sapere usare e manipolare a piacere forze ritenute inaccessibili
e onnipotenti.
Chi partecipa a queste puerili e inconsistenti vacuità ha proprio rinunciato,
mi dispiace dirlo, a riconsocere e onorare la propria umanità; rinuncia
ad usare il proprio efficace potere, in favore di inesistenti risultati.
Sia le vittime che i conduttori della farsa sono poveri esseri, incapaci del
semplice atto di volontà di essere se stessi. Hanno ancora la paura di
affrontare le loro stesse fragilità, di riconoscere le proprie debolezze
e si sentono al sicuro nel vortice della nullità.
L'umanità, o almeno una parte di essa, deve ancora sapere che al di
fuori della propria volontà, della propria capacità e delle proprie
energie, c'è solo illusione, vuoto, e, alla fine, distruzione.
Ma c'è tutto il tempo, c'è tutta la libertà, c'è
tutto ciò che vogliamo, anche la sperimentazione dell'oscuro nulla, per
arrivare allo splendore della nostra realizzazione: l'uomo creatore del proprio
mondo.
Per fortuna c'è già chi ne è capace e può essere
testimone per coloro che hanno dubbi e incertezze.