Fiumi di parole sono state dette e scritte su quel mistero
chiamato mente umana; teorie, studi, esperimenti, tutto ciò che 'mente
umana' può concepire è stato fatto. Quindi abbiamo finalmente
esaurito il compito che l'antica saggezza ci ha lasciato, 'conosci te stesso!'?
Non solo, abbiamo fatto molto di più, sembra, abbiamo addirittura ideato
e attuato tutti i mezzi per controllare la mente, così che la
meravigliosa creatura è ora una povera schiava al servizio del potere.
Bene, quindi la mente (umana o aliena o entrambe, decidete voi...) ha inventato
e costruito la sua stessa prigione; come traguardo evolutivo, è proprio
un risultato su cui riflettere.
Spero che, sebbene ingabbiati mentali, riusciate a seguire il mio discorso.
I risultati delle attività della mente sono davanti agli occhi di tutti:
non bastava asservire, sfruttare e avviare a distruzione il pianeta su cui si
vive, ora siamo sulla buona strada per annientare la stessa umanità.
Un piccolo dubbio credo sia legittimo, non dovremmo forse affidare il nostro
futuro ad una fonte di conoscenza diversa? Meno cieca, per non dire egotica,
frammentata e impaurita, e per questo violenta.
La fonte di conoscenza di cui parlo è invece silente, indipendente, sicura,
piena di gioia, e per questo di una potenza eterna: è la fonte della
vita stessa.
Tutti, essendo vivi, chi almeno sa di esserlo, possiamo attingere a questa fonte
e quindi sorridere allegramente di tutto ciò che la mente crede di creare
e controllare.
E' proprio questo il punto: l'attività mentale è illusoria quando
avviene senza contatti con la fonte della vita, e la sofferenza profonda deriva
proprio dalla perdita di questo contatto.
Usciamo allora dalla gabbia mentale (visto che l'abbiamo costruita noi, possiamo
aprirla immediatamente) e riuniamoci alla nostra vera essenza, così invece
di parlare di 'controllo mentale' potremo finalmente creare il nostro mondo
reale.