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LA FISICA DI DIO

Fonte: Uno Editori

 Si tratta di un libro che, per quanto gli autori si siano impegnati nel rendere la lettura il più comprensibile possibile a tutti, tratta concetti molto complessi, seppur di estremo interesse sociale. Si perchè con il tentativo di unificare la Teoria della Relatività di Einstein (valida per la struttura del Macrocosmo) e la Teoria dei Quanti di Schroedinger, Planck, e Heisenberg (valida per le strutture del Microcosmo) con la Teoria Neurale dell'Universo pensante e Creatore, in pratica si tenta di spiegare le origini dell'Uomo.
Non a caso il volume si apre con il Maestro dell'Inconscio Collettivo Carl Gustav Jung, collegando l'idea dell'atomo con il concetto dell'archetipo. Per chi possiede una conoscenza di base delle discipline alchemiche e della simbologia esoterica, molti spunti trattati dagli autori suoneranno comprensibili a livello concettuale (sul piano prettamente matematico è un discorso riservato ai soli matematici). In ogni caso all’inizio e alla fine di ogni capitolo gli autori hanno inserito delle “guide” per facilitare la lettura: una bussola che introduce l’argomento che sara’ poi sviluppato nelle pagine successive; e una sintesi che riassume per punti quanto appena esposto.

La tesi che gli autori propongono muove dalla Mass Theory di Burkhard Heim, una Teoria del Tutto che considera la presenza, al di fuori della nostra realtà fisica dello Spazio-Tempo, di almeno altre tre variabili “invisibili”: Spazio delle Strutture, Spazio delle Informazioni, Spazio della Mente di Dio. Tali variabili vengono rappresentate a “cascata”, dove l'una si sovrappone all'altra e comunicano attraverso particelle visibili (fotoni) e invisibili (gravitofotoni). Tale sistema a piani ha fatto parte della concezione cosmologica di Celti e Maya sin dall'inizio della loro cultura. Gli autori sviluppano tale teoria per concepire il nostro Universo come una proiezione olografica di una matrice che “vibra” negli spazi al di fuori della nostra realtà. Tale matrice è stata quantizzata da Heim nell'unità minima indivisibile chiamata Metrone, che ha una struttura poliedrica vibrante e, soprattutto, neurale. Ecco quindi che l'Universo Olografico Quantizzato si pone come una Mente Suprema (nello spazio riservato a “Dio”) che proietta informazioni e strutture che poi si condensano nella nostra realtà fisica come materia.
Materia che a questo punto, secondo la teoria degli autori, diviene illusoria, e non può non tornare alla mente il famosissimo Mito della Caverna di Platone con le sue Ombre e le sue Idee.

Nell'ambito dell'aspetto neurale della “Materia Olografica”, da notare l'interessante descrizione di come il gravitofotone arriva al nostro cervello e ai neuroni attraverso il biofotone sui “binari” della Tubolina, e di come solo in condizione di Gel essa possa ricevere input che trasforma in informazioni. Ma a cosa porta questa “Mente di Dio” in un Universo dominato dalla legge entropica del Caos? A questo interviene la teoria del Prof. Fantappiè che teorizza come il principio di conservazione dell'Eenergia (“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”), mantiene una sua verifica anche nei sistemi Antientropici (dove cioè si realizza il massimo dell'energia e il minimo del disordine).
Tali sistemi autoorganizzanti o sintropici sarebbero proprio della materia vivente contrapposta alla caratteristica entropica della materia inerte. Ma capovolgendosi il rapporto energia-disordine, ne consegue che anche il principio causa-effetto si inverte, e quindi gli effetti sulla materia oggi hanno la loro causa domani. Noi, in quanto esseri viventi, agiamo in base a input futuri, che interferiscono continuativamente (ciclicamente) con il passato ritorna senza mai essere uguale. Anche qui il significato esoterico della spirale, propria delle antiche culture Nordiche (Celti, Pitti) ed Egizie, e in seguito ripresa anche nella moderna Alchimia, potrebbe riferirsi a questo concetto.
Al corpo centrale del testo seguono due Appendici di approfondimento, una riguardante la “Memoria dell'Acqua”, e una più specificamente matematica sulle Reti Neurali, la simmetrizzazione delle Equazioni di Maxwell (a dimostrazione dell'unificazione dei campi elettrico, magnetico, e gravitazionale), e il comportamento del vuoto metronico se sollecitato da un'onda.
Un libro molto interessante, quello scritto dai coniugi S.Scala e F.Bianchi, che ha sicuramente il merito di esemplificare in termini chiari e precisi alcune delle teorie più complesse della Fisica e della Neurologia moderne.

Alcune annotazioni a margine (e mi scuso se in realtà le differenze nella simbologia sono volute, attribuisco l'errore di valutazione alla mia scarsa conoscenza della fisica e della matematica):
a pag.154 viene menzionato il lavoro del ricercatore Franco Bistolfi Il Sistema Bioconduttivo Connessionale, che però in nota 100 muta in Sistema Bioconduttivo “Confessionale”. Chiaramente il primo titolo è quello esatto.
A pag. 230, nota 146, nell'introduzione dei simboli per la simmetrizzazione delle equazioni di Maxwell, viene identificato in r meq la densità di materia, ma all'equazione 9) il simbolo muta in ? meq.
A pag. 233 ultimo paragrafo si fa riferimento a una “figura successiva” che dovrebbe descrivere l'avvicinamento di tre cerchi metronici fino a unire i loro centri. Tale figura non compare in quanto la successiva, a pag. 234, rappresenta la propagazione dell'onda EMG e il comportamento del vuoto metronico.
A pag. 239 l'equazione del neurone (al centro della pagina) contiene l'elemento yi(t) che però nella descrizione successiva viene indicato come l'ingresso yj(t).

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