REMINISCENZE DI UN CULTO SOLARE NELLE ANTICHE RELIGIONI
Vito Foschi
Fonte: Il Sito del Mistero
11/03/2016 18:23:23
Per i cattolici di tutto il mondo il 25 dicembre è una
data importante, è la data in cui è nato Gesù, ma non tutti
sanno che la stessa data riveste la stessa importanza per moltissime altre antiche
religioni di tutto il globo. Il 25 dicembre è la data di nascita di molte
divinità. Ecco un breve elenco:
il dio Tammuz unico figlio della dea Ishtar nell’antica Babilonia;
il dio Oro nell’antico Egitto;
il dio Mithra, noto con l'appellativo di salvatore nell’antica Persia;
il dio Quetzalcoat, nell’antico Messico.
il dio Bacab, che si credeva messo al mondo da una vergine di nome Chiribirias,
nello Yucatan;
il dio Huitzilopochtli, nell’antico regno azteco;
il dio Freyr, in Scandinavia;
il dio Bacco, nell’antica Grecia;
il dio Adone, nell’antica Siria;
il dio Ati, nell’antica Frigia noto anche come “Salvatore”
e simbolizzato con un agnello.
Come si vede, sono una moltitudine gli dei nati in questa data, e abbracciano
tutto il globo, il “Vecchio Mondo” e il “Nuovo Mondo”.
Ci sono altre coincidenze con la religione cattolica, per esempio il fatto che
il dio Ati sia nato da una vergine, o il dio Mithra nato anch’egli da
una vergine in una grotta, ha una vita terrena di 33 anni e i suoi seguaci celebrano
in suo ricordo un pasto seduto nella stessa mensa. Queste coincidenze fanno
pensare, ma io voglio soffermarmi sul significato della data del 25 dicembre.
La religione cattolica è relativamente giovane e ha assorbito varie influenze.
Il 25 dicembre si trova in prossimità di un evento astronomico di notevole
importanza: il solstizio di inverno. In tale data le ore di luce raggiungono
il minimo per poi riprendere a crescere. Un evento talmente naturale, che quasi
non ci pensiamo più. Per i nostri antenati era invece importantissimo.
Basta pensare alle condizioni in cui vivevano per rendersi conto che un inverno
poteva rappresentare la morte. Per questo il fatto che le ore di luce tornavano
a crescere era festeggiato con tutti gli onori. Era come se il Sole rinascesse.
Quando i nostri progenitori sono diventati contadini il Sole è diventato
ancora più importante, perché scandiva le stagioni, e con le stagioni
i lavori agricoli. Inoltre esistono numerose prove che il Sole sia stata una
divinità adorata in tutto il mondo preistorico. Dopotutto, è quasi
naturale pensare che proprio intorno al sole nascesse un primitivo culto. Da
qui i culti legati ai cicli vegetali che prevedevano il ciclo di nascita-morte-rinascita,
in cui le varie divinità sopra citate morivano, venivano smembrate ed
infine risorgevano in una data, generalmente festeggiata in prossimità
dell’equinozio di primavera, in cui le forze della natura si risvegliano
dopo il letargo invernale.
In prossimità dell’equinozio di primavera, come già detto
gli dei morivano e risorgevano dopo tre giorni, ed è da notare ancora
una volta la coincidenza con le festività della Pasqua cattolica. È
curioso notare ancora una volta la coincidenza con le festività della
Pasqua cattolica. Sono tutte reminiscenze di un antico culto solare che si sono
conservate nelle antiche religioni. Con lo sviluppo della civiltà, si
sono sviluppate nuove idee, e anche le religioni si sono modificate e complicate.
Ma il punto di partenza comune era lo stesso culto solare. Benché sviluppato
indipendentemente in varie parti del globo non poteva prendere che caratteristiche
comune, per il fatto che il ciclo solare, eccetto alcune regioni estreme, ha
lo stesso svolgere su tutto il pianeta. Poi con le tecnologie dell’epoca
non potevano certo misurare le differenze minime fra una regione e l’altra
del globo. Un’altra idea: i tre giorni di morte prima della resurrezione
possono rappresentare i tre mesi centrali dell’inverno, dicembre, gennaio
e febbraio.
Se si osserva lo sviluppo della religione cattolica, non si può pensare
che queste coincidenze possano aver avuto origine casualmente. La Chiesa cattolica
per sconfiggere gli altri culti ha sovrapposto a festività pagane le
sue, dandole un nuovo significato cristiano. Gli esempi sono molteplici, basti
pensare ai santi protettori, chiara reminiscenza degli antichi dei pagani che
sovrintendevano ad ogni attività umana. Ma l’esempio più
clamoroso è la data di nascita di Gesù. Tutti sanno che è
il 25 dicembre, e si sbagliano. La data del 25 dicembre è stata fissata
a posteriori, intorno al IV secolo, per sovrapporla alla festività del
Dies Natalis Solis Invicti (Il giorno natale del sole Invincibile) festeggiato
in tutto l’impero romano e nel resto d’Europa. Così per la
Pasqua che oltre a sovrapporsi all’analoga ebrea, si sovrapponeva alle
festività dell’equinozio di primavera.
Al solstizio estivo, giorno in cui le ore di luce sono al massimo ed inizia
il ciclo discendente del sole, si è sovrapposto la festività di
San Giovanni Battista, in riferimento al passo evangelico:«Bisogna che
Egli cresca e che io decada» (Giovanni, 3, 30), così che alla fase
discendente del sole è legato il Battista e a quella ascendente Gesù
Cristo.
Sono sufficienti queste considerazioni per rendersi conto di come le antiche
religioni conservino memoria del culto solare più antico e di come questo
abbia fatto nascere simili coincidenze.
Bibliografia:
Giuseppe Cosco , “La vera data di nascita di Gesù”;
Giovanni Marziano, “I culti solari nell’antica Europa”;
Andrea Romanazzi, “La Dea Madre e il Culto Betilico”, 2003, Levante
editore, Bari;
Enrico Annoscia, “Solstizio d’inverno cambia il rito ma la festa
resta”, “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 4 gennaio 1998;
Alfredo Castelli, “L’enciclopedia dei misteri di Martin Mistere”,
voce: Gallerie. All'indirizzo
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