Un appello agli scienziati firmatari del Manifesto per la rinascita
della
sanita' a schierarsi contro la nuova legge sulla fecondazione assistita arriva
da Roberto Polillo, responsabile delle politiche della salute della CGIL
Nazionale, secondo il quale le norme sono crudeli nei confronti delle donne
ed
un insulto alla scienza e agli scienziati.
"Si preferisce dare morte certa ai 25.000 embrioni congelati (come e' avvenuto
in Inghilterra dove negli anni '90 gli embrioni andati perduti sono stati oltre
250.000) piuttosto che utilizzare parti di essi per dare nuova vita a linee
cellulari staminali capaci di fare progredire la ricerca e dare prospettive
concrete di cura a milioni di uomini attualmente incurabili". E
l'impossibilita' di ottenere queste linee cellulari "le sole con capacita'
rigenerativa illimitata, impedira' di partecipare alla grande sfida di riuscire
a comprendere a fondo i meccanismi di differenziazione cellulare implicati nei
tumori e nelle malattie degenerative". Una condizione che costringera'
gli
scienziati italiani a trasferirsi oltre confine. "Il declino del nostro
Paese
passa anche attraverso un progressivo impoverimento della ricerca biomedica,
che, nell'attuale sistema/mondo basato sull'economia cognitiva, significa
essere relegati nel ruolo di acquirenti senza voce di tecnologie e brevetti
altrui.
La comunita' scientifica nazionale deve insorgere contro questo perche' non si
puo' restare inermi nel vedere consegnato il nostro paese all'oscurantismo e
al
dogmatismo antiscientifico".
"E' assurdo che la legge sulla fecondazione assistita escluda la possibilita'
di diagnosticare la presenza di gravi malformazioni o malattie genetiche prima
dell'impianto dell'embrione". E' la presa di posizione di Sergio Dompe',
presidente di Assobiotec, l'Associazione nazionale per lo sviluppo delle
biotecnologie. "Il mio profondo rammarico riguarda soprattutto il rifiuto
di
mettere a frutto i grandi benefici per la salute conquistati grazie ai
progressi della ricerca genetica. In questo modo si ricusano gli sforzi e il
duro lavoro dei tanti talenti scientifici che hanno raggiunto risultati
eccezionali nella diagnosi prenatale, mentre si espongono inutilmente molte
donne e le loro famiglie al trauma di un aborto terapeutico, successivo
all'impianto di un embrione malato". Secondo Dompe', "e' antiscientifico
vietare 'per principio' il ricorso alla diagnosi di patologie sulle quali di
solito si indaga, spesso su indicazione dell'Organizzazione mondiale della
sanita', a tutela della s
alute dell'embrione e della madre, e cioe' a gravidanza iniziata. Perche'
costringere a un impianto 'al buio' e a una verifica diagnostica successiva,
a
uno stadio piu' avanzato di sviluppo dell'embrione?".
Soddisfazione per l'approvazione della legge sulla procreazione
e' stata
espressa dall'associazione italiana dei medici cattolici. "Finalmente il
far
west e l'assoluto liberismo in un campo cosi' delicato sono stati cancellati.
I
cattolici, con un impegno trasversale in Parlamento hanno contribuito ad una
legge che antepone i diritti del concepito, la tutela delle famiglie e il
rispetto della vita ai desideri, pur legittimi delle coppie che fanno ricorso
alla fecondazione assistita". "Il legislatore ha garantito in questo
modo al
neoconcepito di nascere nella propria famiglia naturale di conoscere
l'identita' dei propri genitori e pertanto la propria identita' sia sociale
sia
biologica. Con questa legge si sancisce finalmente il divieto di clonazione
e
di sperimentazione sull'embrione fortemente lesive della dignita' umana. La
legge approvata e' una legge laica, e non certo una legge cattolica, visto che
per molteplici aspetti non corrisponde all'insegnamento del Magistero".
Significativo il titolo scelto dal settimanale cattolico Famiglia
Cristiana per
l'intervento del presidente del Comitato nazionale di Bioetica Francesco
D'Agostino: Fecondazione assistita. Una buona legge "laica". Significativo
anche che non parli della scelta di vietare la ricerca scientifica con gli
embrioni sovrannumerari.
La Societa' Europea di Riproduzione Umana ed Embriologia (Eshre) ha "condannato
duramente" la legge 1514 sulla fecondazione assistita. Secondo gli esperti
"e'
una legge immorale, draconiana, deplorevole e un potenziale disastro per le
donne". Ricorda che mentre in Italia si dovranno impiantare tutti e tre
gli
embrioni fecondati, "in molti altri Paesi si sta cercando di limitare il
numero
degli embrioni che si possono trasferire simultaneamente nell'utero materno
al
massimo di due". Il professor Arne Sunde, presidente dell'Eshre, non va
per il
sottile, bolla la legge come "assolutamente deplorevole" ed aggiunge
che "e'
immorale sottoporre le donne ad un procedimento che e' poco efficace".
Per Giuseppe Novelli, genetista di fama internazionale dell'Universita'
Tor
Vergata di Roma e dell'Universita' dell'Arkansas (USA), "la nuova legge
introduce il principio del divieto di manipolazione degli embrioni umani.
Questo significa che non e' possibile condurre nessun tipo di esperimento su
questo materiale cellulare. Con il risultato che il nostro Paese continuera'
a
rimanere indietro rispetto ai nostri partner europei e non solo". Novelli
sottolinea anche altri rischi su queste ricerche "in America, per esempio,
sono
state introdotte alcune limitazioni che di fatto hanno creato dei veri e propri
monopoli. Mi riferisco alle poche societa' o enti di ricerca che possiedono
questo prezioso materiale cellulare e che lo concedono ad altri ricercatori
solo dietro certe condizioni precise. La Geron Corporation, una delle
principali societa' che operano in questo settore, per esempio prima di fornire
il materiale da ricerca chiede di sottoscrivere un documento in cui obbliga
il
desti
natario delle cellule staminali a informare la stessa Geron in via preliminare
dei risultati raggiunti nel corso degli esperimenti e sui quali la societa'
americana conserva il diritto di sfruttamento economico. Stessa logica anche
per molti istituti di ricerca come il Technion-Israel Institute of Technology
di Haifa. Loro per esempio ti dicono di mandargli le tue idee e poi loro fanno
in proprio gli esperimenti. Cosi' magari dall'idea di qualche "borsista"
sottopagato italiano qualcuno tira fuori la cura per l'Alzheimer e brevetta
pure il prodotto a suo nome".
Per uno dei pionieri della fecondazione assistita in Italia,
Carlo Flamigni si
tratta di una "prevaricazione" che non tutela la vita nascente. E'
una "ferita
inferta al Paese", ha detto. "Penso che sia una cattiveria fatta ad
un'ampia
popolazione di persone con delle sofferenze, sara' complicato trovare dei
rimedi", ha aggiunto l'esperto. Le norme approvate in Italia sono, secondo
"sgradevoli e prepotenti". La loro conseguenza, ha detto, sara' "l'arresto
momentaneo del trattamento delle coppie sterili". Si vedono gia' anche
degli
elementi di incostituzionalita': "molti si preparano a portare gli elementi
meno accettabili alla Corte Costituzionale", e nello stesso tempo c'e'
"chi e'
propenso a chiedere il parere dei cittadini con un referendum". Precisando
di
non avere intenzione di prendere parte a queste iniziative, Flamigni ha
osservato che "ci vorra' un periodo di ripensamento complessivo".
Tra i suoi
difetti, poi, la legge e' anche "piena di passerelle". Una delle piu'
eclatanti,
secondo l'esperto, e' l'obbligo per la donna di ricevere l'embrione anche se
anormale. "La legge prevede questo, ma nello stesso tempo non prevede alcuna
punizione per chi infrange questa regola, che non viene quindi trattata come
una norma giuridica", ha rilevato. L'altra passerella riguarda la possibilita'
di congelare gli zigoti. "Molti -ha rilevato Flamigni- pensano che possa
essere
quindi possibile. Ma sostanzialmente equivale a congelare l'embrione: si
avrebbero gli stessi effetti, ma sarebbe un insuccesso per la morale
cattolica".
Altrettanto duro il giudizio del direttore del Centro di Biologia
e Medicina
della riproduzione dello European Hospital di Roma, Ermanno Greco: "E'
una
legge disastrosa sotto il profilo scientifico e giuridico". Dal punto di
vista
scientifico, ha rilevato, "lo spirito della legge limita sostanzialmente
l'accesso alle tecniche di fecondazione assistita". Si puo' infatti accedere
alla fecondazione artificiale soltanto dopo ripetuti tentativi fatti con altre
tecniche. La situazione non e' migliore per chi riesce ad avere accesso: "La
legge rende molto piu' difficile avere una buona percentuale di successo a
scapito della salute della donna, che viene esposta a rischi maggiori, a
trattamenti ripetuti e al rischio di gravidanze multiple, trigemellari".
Nonostante tutto, pero', Greco si dice "speranzoso" nel regolamento
attuativo.
"C'e' ancora la possibilita' di porre limite per rendere la legge accettabile"
e la chiave e' il concetto di embrione. La legge, insomma, lascerebbe la porta
ape
rta alla possibilita' di congelare gli ovociti fecondati. "Speriamo che
i
politici siano cosi' intelligenti da far passare il congelamento degli
ovociti". Cio' rappresenterebbe un vantaggio per la salute della donna
e nello
stesso tempo metterebbe la legge al riparto dall'accusa di incostituzionalita'.
Il trasferimento obbligatorio degli embrioni equivale infatti ad un trattamento
sanitario obbligatorio.
Critica verso la legge e' anche la biologa Adina Massacesi,
tra i fondatori
della Societa' italiana di embriologia, riproduzione e ricerca (SIERR): "Adesso
si trattera' di capire come potremo lavorare". Si tratta infatti, ha rilevato,
di "una legge poco chiara, con molti punti dubbi", tanto che alcune
societa'
scientifiche si stanno muovendo per chiedere chiarimenti. "Penso che se
si
riuscira' ad avere la possibilita' di congelare gli ovociti fertilizzati
potremo avere dei vantaggi per le pazienti", che dovrebbero essere cosi'
sottoposte a un numero minore di cicli di stimolazione. Si alzano gia' le prime
voci secondo cui questa tecnica sarebbe sperimentale, ha detto ancora, "ma
le
cose non stanno affatto cosi'. Io stessa la pratico da dieci anni, ottenendo
risultati soddisfacenti e una buona percentuale di sopravvivenza".
La strada referendaria
I radicali stanno studiando la possibilita' di rivolgersi direttamente
al Paese
attraverso lo strumento referendario, verificandola praticabilita' dello
strumento. Anche grazie alla stretta collaborazione con il senatore
repubblicano (ma eletto in Forza Italia) Antonio Del Pennino stanno coagulando
un eterogeneo comitato promotore formato da associazioni (Madre Provetta,Cerco
un Bimbo, Associazione Talassemici), direttori di giornali (Arturo Diaconale
de
L'opinione e Antonio Polito de Il Riformista) e diversi parlamentari: Luigi
Malabarba (Rifondazione); Maura Cossutta (Comunisti Italiani); Francesco
Carella e Loredana De Petris (Verdi); Enrico Morando, Claudio Petruccioli,
Cesare Salvi e Massimo Villone (Ds); Cinzia Dato e Natale D'Amico (Margherita);
Chiara Moroni (Nuovo Psi); Francesco Nucara (Pri); Alfredo Biondi, Niccolo'
Ghedini e Lino Jannuzzi (Forza Italia). Sono tre i quesiti studiati in queste
settimane dai 'tecnici' Emilio Colombo e Federico Fischer. Il primo punta ad
abro
gare le norme che finalizzano il ricorso alla pma alla soluzione di problemi
riproduttivi derivanti dalla sterilita' o dalla infertilita' (escludendo cosi'
le coppie feconde ma portatrici di malattie trasmissibili per via ereditaria)
e
che vietano alla donna di rifiutare l'impianto in utero dell'ovulo fecondato,
la diagnosi pre-impianti e la creazione di piu' di tre embrioni (prevedendo
peraltro l'obbligo di utilizzarli tutti per un unico e contemporaneo impianto).
Il secondo si propone di abolire le norme che vietano la fecondazione
eterologa, cioe' con il ricorso a gameti estranei alla coppia. Il terzo
riguarda la ricerca scientifica e ha lo scopo di consentire la clonazione
terapeutica cosi' come l'utilizzo degli embrioni soprannumerari.
Il segretario Daniele Capezzone spiega che un unico referendum che chiedesse
l'abrogazione tout court della legge "ci esporrebbe all'accusa strumentale
di
volere un 'far west legislativo' in materia e rischierebbe di essere bocciato
dalla Corte costituzionale in quanto l'articolato contiene espliciti
riferimenti ad alcune convenzioni internazionali. Per questo pensiamo che con
tre distinti quesiti potremmo invece meglio colpire le parti piu' illiberali
della legge, provando a scansare -per quanto possibile- la giurisprudenza
fantasiosa che la Consulta ha sviluppato in questi decenni allo scopo di
assassinare il diritto costituzionale al referendum".
Nulla comunque e' stato ancora deciso. "Non siamo dei velleitari"
precisa
Capezzone. "Sappiamo bene che -allo stato attuale- l'assenza di risorse
finanziarie, la sostanziale illegalita' del sistema dell'informazione e
l'attacco pluridecennale allo stesso istituto referendario condannerebbero una
simile iniziativa a sicuro fallimento. Oltretutto ci mancano tuttora solide
certezze sul piano degli autenticatori e delle forze militanti da impegnare
nei
tre lunghi mesi di raccolta delle firme. Si tratta percio' di capire se nei
prossimi cinquanta giorni riusciremo a creare le condizioni per rovesciare in
positivo la situazione. A fine marzo convocheremo una grande convention
riformatrice e solo allora decideremo il da farsi".
A dire di non sentirsela e' Emma Bonino, che spiega come "non ci sono i
presupposti. Se davvero esiste un fronte laico capace di opporsi all'obbrobrio
oscurantista approvato dal Parlamento sulla fecondazione assistita cominci
qualche altro partito a raccogliere le firme, noi radicali saremo della
partita, come sempre. Non da soli pero'".
"Il Parlamento con una decisione che va rispettata perche' ha investito
le
coscienze dei singoli parlamentari, si e' assunto coraggiosamente la
responsabilita' di legiferare su un tema cosi' delicato, sul quale il paese
da
tempo attendeva una risposta da parte del legislatore", ha detto il presidente
della Camera dei Deputati Pier Ferdinando Casini.
E' infatti dall'ottava legislatura (1979-1983) che il Parlamento
italiano si e'
occupato di progetti di legge in materia di fecondazione medicalmente
assistita. In questa legislatura, il nuovo iter e' cominciato nell'ottobre
2001, quando la procreazione assistita e' entrata nel calendario dei lavori
della Commissione Affari sociali della Camera. A questo indirizzo Internet si
puo' ripercorrere tutto il cammino della legge:
http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/schedela/trovaschedacamera.asp?pdl=47-B
Una panoramica delle leggi degli altri Paesi europei sulla procreazione
assistita.
- AUSTRIA: e' ammessa sia la fecondazione artificiale tra coppie sposate o
conviventi sia quella eterologa, ma non per le donne sole. Non sono consentiti
l'inseminazione post mortem e l'utero in affitto. E' inoltre ammesso l'accesso
ai dati del donatore.
- GERMANIA: la legge del 1990 ammette l'inseminazione omologa e eterologa solo
per le coppie sposate. La fecondazione in vitro e' ammessa solo se omologa.
L'articolo uno della legge vieta di trasferire nel corpo di una donna piu' di
tre embrioni per un ciclo di inseminazione. Non sono ammessi l'inseminazione
post mortem e l'utero in affitto.
- GRAN BRETAGNA: la legge del 1990 consente sia l'inseminazione omologa che
eterologa a coppie sposate o conviventi e a donne singole. La legge del 1990
ammette l'utero in affitto, purche' non ci sia passaggio di denaro. Gli
embrioni congelati possono essere utilizzati solo se entrambi i potenziali
genitori sono d'accordo. Due e' il numero massimo di embrioni che si possono
trasferire durante la fecondazione IVF eccetto per casi eccezionali.
- SPAGNA: l'accesso all'inseminazione artificiale, sia omologa che eterologa,
e' consentita alle coppie sposate, conviventi, nonche' singole purche' vi
acconsentano in modo libero e cosciente. E' possibile l'uso scientifico degli
embrioni ma i genitori dovranno autorizzare per iscritto questo uso. La prima
legge che regola la materia e' del 1988.
- SVEZIA: e' ammessa l'inseminazione omologa e eterologa per le coppie sposate
o conviventi ma e' vietato il ricorso al seme di donatori anonimi. Non e'
ammessa per la donna sola. La fecondazione in vitro e' ammessa solo con il seme
della coppia, che deve essere sposata o convivente. Non e' ammesso l'utero in
affitto.
- FRANCIA: la legge del 1994 stabilisce che solo le coppie sposate o conviventi
da almeno due anni possono accedere all'inseminazione artificiale. Non e'
ammesso l'utero in affitto. I componenti la coppia inoltre devono essere
entrambi in vita. E' ammessa l'inseminazione artificale con donatore solo
quando la procreazione assistita all'interno della coppia non abbia avuto
successo. L'attuale governo di centrodestra e' ripartito da quella legge
proponendo numerose modifiche. Le coppie, ad esempio, potranno scegliere
autonomamente se distruggere gli embrioni in sovrannumero, se destinarli alla
ricerca a scopo terapeutico oppure se donarli a un'altra coppia sterile. Dal
progetto di legge resta rigorosamente esclusa la clonazione, sia a scopo
riproduttivo, sia a scopo terapeutico.